Linee guida per progettare itinerari letterari

Versione 1.0 (maggio 2015)

Una pubblicazione realizzata dall’Associazione Culturale GoTellGo nell’ambito dell’avviso pubblico finalizzato alla promozione del libro e della lettura nel territorio regionale “Io Leggo”

A cura di
Maria Teresa Natale e Giuliana Zagra

Testo sul Laboratorio sperimentale di lettura espressiva
Francesca Gatto (ArteAscolto)

VERSIONE IN SCARICABILE (PDF, 1800 kb)

SOMMARIO

Il territorio in primo piano

Letteratura e turismo

Cosa intendiamo per itinerari letterari

Perché proporre degli itinerari letterari

A chi si rivolgono gli itinerari letterari

I temi, gli autori, i personaggi

La costruzione del percorso

Come percorrere un itinerario letterario

Il supporto del digitale

Il diritto d’autore

Fare rete e cooperare

Come promuovere un itinerario letterario

Spunti per organizzare un laboratorio sperimentale di lettura espressiva

Riferimenti bibliografici e sitografici

Il territorio in primo piano

Negli ultimi anni si va diffondendo una forma di turismo culturale molto più capillare e attenta ai diversi aspetti del territorio, una sorta di slow tour che lascia più spazio al penetrare e al sedimentare delle impressioni.

In questo genere di percorsi il programma viene costruito e tagliato secondo la specificità e la vocazione del luogo, dando origine a offerte diversificate: percorsi eno-gastronomici, storici, architettonico–artistici, religiosi, musicali, naturalistici, demo-antropologici, letterari, ecc.

Spesso si tratta di iniziative rivolte sia ai cittadini che quel territorio lo abitano e lo vivono tutti i giorni e non sempre ne riescono a cogliere tutta la complessità e la ricchezza, sia a quei turisti che preferiscono, uscendo dai flussi del tour standard, scoprire anche nuove realtà.

I luoghi sono densi di storia, di suggestioni, di rinvii: ogni città è – per dirla con Claudio Magris – paragonabile alla mitica Troia, da cui vennero alla luce molti strati sovrapposti nei secoli, ognuno sulle fondamenta dell'altro.

Gli itinerari culturali permettono, proseguendo nella metafora, di iniziare uno scavo nel passato dei luoghi e di riportarne alla luce le tracce, sulla base di reperti anche immateriali ma altrettanto significativi, come racconti, suggestioni, atmosfere, facendo riaffiorare da essi la lunga storia della loro identità.

Un tale approccio può trasformare un semplice percorso in un'avventura conoscitiva appassionante per chi ne usufruisce e allo stesso tempo un arricchimento per il territorio che vede così allargarsi la propria offerta culturale.

Letteratura e turismo

Letteratura e turismo hanno molti punti di contatto. Può capitare visitando una città o un territorio di ritornare con la memoria a un romanzo o a un autore che a quel luogo sono legati o di imbatterci semplicemente in una targa che ricorda l’artista che lì ha soggiornato e composto le sue opere.

È probabile che girando per Lisbona si finisca per andare a cercare, guida alla mano, il Caffè dove Pessoa trascorreva il suo tempo, o, visitando Praga, si vogliano ripercorre i passi perduti di Kafka e si sia attratti dal museo a lui dedicato.

Associare le atmosfere di un luogo, il paesaggio a letture anche di tempi lontani è un fenomeno piuttosto naturale e non necessariamente determinato dal fatto di essere dei forti lettori o degli intellettuali: bastano le reminiscenze scolastiche per legare Lecco a quel ramo del lago di Como o il paese siciliano di Acitrezza ai Malavoglia.

Le descrizioni dei luoghi e della vita quotidiana legata ad essi così come erano nel passato e contenute in un romanzo possono avere lo stesso effetto evocativo di una vecchia fotografia ma con un potere di coinvolgimento e una suggestione maggiori, poiché vi è la narrazione di fatti e personaggi che agiscono e si muovono in essi.

Quando si ricostruisce il vissuto di artisti e scrittori, non solo si cerca di individuare dove abitarono o soggiornarono, ma spesso si racconta il loro stile di vita, si individuano gli spazi dei loro incontri, i caffè, i teatri, le librerie dove si riunivano e si svolgeva la vita culturale della città.

Oggi sempre più spesso quei luoghi rischiano di essere cancellati e stravolti nell’appiattimento del territorio e unica possibilità per conservarli è quella di restituire loro l’identità originaria attraverso il recupero della memoria.

In questo senso gli itinerari letterari possono diventare uno strumento di conoscenza, primo atto necessario alla conservazione del nostro patrimonio culturale e un’opportunità per scoprire aspetti inconsueti o nuovi di un territorio.

Sulla base dell’esperienza maturata all’interno della nostra associazione abbiamo pensato di condividere le nostre riflessioni e i nostri risultati proponendo delle linee guida. Riteniamo infatti che possano essere un punto di partenza per gli istituti culturali, le associazioni e gli operatori turistici che vogliono fare propria questa modalità di valorizzazione del territorio associata alla promozione della lettura.

Il binomio letteratura e geografia

Il binomio letteratura/geografia può applicarsi nella didattica almeno in due diverse direzioni. Da una parte, nell'attenzione alla collocazione spaziale, oltre che temporale, dei fenomeni letterari; dall'altra, nell'utilizzo di testi letterari che affrontino, come istanza primaria, il racconto o la descrizione di un determinato territorio.

Il primo a dare spazio all'importanza dei luoghi e dunque alla Geografia nell'insegnamento della Storia della letteratura fu Carlo Dionisotti con il suo celebre libro Geografia e storia della letteratura italiana dell'ormai lontano  1967.

Con esso si rivoluziona l'approccio critico alla letteratura: alla storia si aggiunge lo spazio, l’idea di aree culturali, di aperture esterne, di una visione policentrica. L’Italia è un insieme di luoghi geografici e culturali, la sua letteratura è uno spazio di sottoinsiemi culturali, politici ed economici, capaci di interagire tra di loro e verso l’esterno e di produrre cultura, scambio e arricchimento.

La ricerca storico-ambientale parla più di qualsiasi teoria, rivela il contesto e le situazioni che stanno dietro il testo poetico, lo illumina meglio di un sovrapposto discorso critico.

La lezione dionisottiana ha fatto scuola. Le nuove storie letterarie danno infatti un certo peso alla dimensione geografica. Esemplare in tal senso è stata la Letteratura italiana diretta da Alberto Asor Rosa per Einaudi.

Ma anche nei manuali scolastici è riscontrabile quest’attenzione. In alcuni volumi, pensati per le scuole secondarie, troviamo mappe (vere e proprie carte geografiche) corredate da didascalie e immagini che sottolineano, all'interno dello studio della letteratura, la percezione dello spazio geografico-culturale del fenomeno. In tal modo gli studenti sono portati a cogliere, in maniera unitaria e sintetica, dimensione e portata del fenomeno descritto, perché hanno sempre sotto gli occhi il "dove", oltre che il "quando". Ad esempio, La bussola della letteratura, curato da Claudio Marazzini e Simone Fornara (D’Anna, 2003) e l’Atlante della letteratura italiana, I. Dalle origini al Rinascimento, a cura di Sergio Luzzatto e Gabriele Pedullà (Einaudi, 2010) che si inscrivono senza dubbio nel solco di questa tradizione, con l’ambizione, non secondaria, di renderla “vulgata”, cioè accessibile a un pubblico ampio e non necessariamente di specialisti.

 

Definizioni utili

Mappe letterarie: descrivono i luoghi in cui svolge l’azione di un romanzo.

Geocritica: studia il rapporto tra luoghi letterari fittizi, cioè le ambientazioni, e il contesto reale e storico a cui si riferisce il testo.

 

Cosa intendiamo per itinerari letterari

Tra le varie tipologie di itinerari culturali, gli itinerari letterari (che chiameremo anche percorsi o passeggiate letterarie) sono caratterizzati dal fatto che in essi il territorio è esplorato a partire da testi narrativi o poetici (romanzi, racconti, poesie, diari, lettere, editoriali o reportage giornalistici) che fanno riferimento a quei luoghi o a quegli autori che vi sono nati, vi hanno vissuto o lì hanno soggiornato elaborando la/e loro opera/e.

I percorsi perciò sono tracciati seguendo il filo e lo sviluppo di una narrazione romanzesca, delle biografie degli artisti, di temi estrapolati dalla letteratura e si snodano seguendo i contesti territoriali dove effettivamente o in forma traslata si inseriscono determinati avvenimenti e/o argomenti.

I percorsi letterari possono essere reali e/o virtuali, indipendentemente dalla lunghezza del percorso, a seconda del tipo di fruizione proposta.

Sono percorsi reali quando si traducono in esperienza concreta, quando danno luogo a forme di fruizione collettive (o anche individuali) di itinerari da percorrere fisicamente con tempi e modalità diversi, secondo la dimensione del territorio prescelto:

  • una passeggiata letteraria o storico-letteraria in un borgo o in un quartiere
  • un ciclo di passeggiate legate da uno stesso tema in un arco temporale più o meno ristretto all’interno dello stesso territorio
  • un vero e proprio viaggio che includa anche percorsi letterari, con visite presso case museo o itinerari all’interno di parchi letterari.

Alle passeggiate reali si affiancano percorsi virtuali, fruibili indipendentemente dalla visita o a supporto di essa. Tali percorsi possono risultare particolarmente efficaci se fruibili su dispositivi mobile, online od offline, non solo nel territorio, ma all’interno di case-museo, musei, biblioteche o archivi, parchi ecc.

Attraverso l’ausilio dell’ipertesto e di risorse multimediali, si possono tracciare per il lettore tappe e punti d’interesse dell’itinerario, corredandoli altresì di documentazione di approfondimento: citazioni, notizie, cronologie storiche e biografiche, fotografie, filmati, interviste di esperti, bibliografie.

Le due modalità, reale e digitale, non sono necessariamente alternative, anzi, la loro reciproca azione le rende complementari e il percorso risulta più efficace. Soprattutto un percorso virtuale trasforma un’esperienza limitata nel tempo come la passeggiata reale in un prodotto durevole e in progress, ripetibile, che si può arricchire e aggiornare periodicamente.

 

Perché proporre degli itinerari letterari

Ancor prima dell’aspetto contenutistico del percorso, ovvero l’interesse letterario, questo tipo di proposta, soprattutto quando si traduce in una passeggiata condivisa, ha una forte valenza aggregante in quanto:

  • costituisce per tutti i cittadini che vi partecipano, residenti o turisti, un’opportunità di socializzazione
  • rappresenta un momento di condivisione di esperienze in cui si mettono in comunicazione le persone
  • è una buona occasione, soprattutto per gli anziani, per uscire di casa e relazionarsi con gli altri

I percorsi letterari non suscitano interesse soltanto in coloro nella cui vita i libri hanno un forte ascendente poiché fanno parte delle azioni che contribuiscono a migliorare la qualità della vita all’interno di una comunità territoriale più o meno vasta. Pertanto, pensare a questo genere di itinerari come rivolti sostanzialmente a coloro che amano la parola scritta o a forti lettori, rischia di essere estremamente riduttivo.

Non ci si deve rivolgere a un pubblico di nicchia, ma piuttosto alla vasta schiera dei lettori potenziali, avendo come obiettivo primario:

  • la promozione della lettura
  • l’avvicinamento dei bambini, dei giovani e dei cittadini in genere ai libri
  • l’attenzione per il territorio visto sotto una luce diversa, sfruttando la letteratura.

 

A chi si rivolgono gli itinerari letterari

Premesso dunque che chiunque, e per ragioni svariate, può essere spinto a partecipare a una passeggiata letteraria, e che non si deve presupporre una conoscenza di alcun tipo dell’argomento che si andrà a trattare, proviamo a immaginare chi in particolare può aderire o sentirsi attratto da questo tipo di esperienza:

  • coloro che non hanno tempo di leggere o che non riescono a concentrarsi nella lettura, ma ne sono attratti
  • coloro che amano ritornare su un’opera o un autore che hanno letto tempo prima
  • coloro che amano un autore e vogliono approfondirne alcuni aspetti, condividendo l’interesse
  • coloro che hanno conosciuto l’opera o l’autore solo attraverso riduzioni televisive o cinematografiche
  • coloro che hanno interesse per uno specifico genere o per un particolare libro, o addirittura un particolare argomento in esso trattato
  • coloro che abitano in un determinato territorio e vogliono conoscere aspetti a loro ignoti
  • gli studenti che si avvicinano a un’opera che rientra nel programma scolastico e trovano in questa iniziativa un valido supporto alla lettura e alla comprensione di essa
  • gli insegnanti che vedono la possibilità di utilizzare metodi didattici alternativi per avvicinare gli studenti alla letteratura
  • i turisti che amano esplorare il territorio anche attraverso altri punti di vista
  • gli operatori turistici che possono trarre ispirazione per proporre nuove offerte.

Come abbiamo già accennato, la letteratura e la fiction sono entrate in tutta evidenza a far parte della categoria del turismo. Ci sono casi in cui la fortuna letteraria di un’opera ha fatto anche la fortuna del territorio in cui si ambienta. Si pensi all’indotto turistico legato al balcone di Giulietta a Verona o anche, fenomeno più recente, alle location di riduzioni filmiche di famosi romanzi che sono diventati veri luoghi di attrazione: le località in cui è stato girato il Signore degli Anelli in Nuova Zelanda oppure le antiche cittadine barocche del sud della Sicilia come Modica, Noto, Scicli rese note dalla serie del Commissario Montalbano. Anche luoghi apparentemente anonimi o meno interessanti potrebbero essere valorizzati costruendo uno o più itinerari letterari: un esempio potrebbe essere Romanzo criminale nel quartiere della Magliana a Roma.

In tutti questo casi, e in altri possibili e non elencati, il risultato potrebbe essere quello di riportare in primo piano l’interesse per un libro e/o il suo autore.

 

I temi, gli autori, i personaggi

Quasi ogni opera può essere iscritta in un contesto ambientale reale o supposto. La letteratura offre una grande quantità di spunti da cui è possibile trarre un percorso:

  • un testo letterario (o parte di esso) raccontato secondo un itinerario che tocca luoghi in cui è realmente ambientato
  • un testo letterario (o parte di esso) raccontato secondo un itinerario che tocca luoghi scelti perché in grado di fornire un contesto evocativo alla narrazione
  • uno o più autori raccontati nel luogo in cui sono nati, vissuti o hanno soggiornato e da cui sono scaturite le loro opere, oppure dove vengono ricordati (museo, casa museo, targa, cimitero, ecc.)
  • la vita culturale e sociale di gruppi di scrittori e intellettuali, anche di comunità di immigrati o viaggiatori, descritta nei luoghi dei loro vissuti.
  • un fatto o un periodo storico rievocato attraverso il racconto che ne scaturisce dalle opere letterarie, da diari, lettere, memorialistica in genere (ad esempio, la guerra, la resistenza, il dopoguerra ecc.)
  • scorci urbani o paesaggi visti attraverso le memorie di viaggiatori o le impressioni di scrittori che restituiscono atmosfere ed emozioni del passato
  • un genere letterario avventuroso, giallo, fantastico ecc.

 

La costruzione del percorso

Un percorso letterario nasce dall’intreccio di due elementi: l’argomento che è al centro del percorso e il territorio in cui si svolge.

Ci sono casi in cui il territorio è talmente denso di riferimenti o fatti letterari che la scelta nasce si può dire quasi spontaneamente. Luoghi che sono tutt’uno con l’autore che vi è nato e vi è vissuto: Recanati/Leopardi, Castelvecchio/Pascoli, Bolgheri/Carducci.

In altri casi è necessario partire da un’analisi più approfondita del territorio per far emergere il tema e scoprire se e quali scrittori vi hanno soggiornato, se esistono romanzi che vi sono ambientati o luoghi dove si svolgeva una particolare vita culturale ecc. Uun esempio può essere costituito dai poeti e scrittori che vissero a partire dagli anni Cinquanta del Novecento nel quartiere romano di Monteverde: Pasolini, Bertolucci, Caproni, Gadda, Rodari ecc.).

Ma si può anche scegliere un testo letterario che non ha un nesso reale con il territorio ma che può trovare in esso contesti suggestivi che facciano da sfondo alla narrazione e lo rendano più avvincente.

Dal rapporto tra il tema e l’itinerario ad esso legato è possibile dunque indicare diverse modalità di costruzione del percorso:

  • su base storico-letteraria quando vi è una stretta aderenza tra il libro o l’autore e il territorio ed è possibile seguire un preciso e fedele tracciato
  • su base suggestiva quando si tratta di un testo letterario che non ha riscontro immediato col territorio, ad esempio quando i luoghi sono indicati con nomi di fantasia
  • per categorie logistiche, quando il luogo/i luoghi prescelti per ripercorrere la narrazione sono selezionati tipologicamente: un castello / Il castello dei destini incrociati, una villa / Il Decamerone ecc.

Un percorso letterario si costruisce collegando tra loro due elementi: i punti d’interesse e i raccordi tra di essi.

I punti d’interesse coincidono con luoghi significativi per la narrazione (storici, biografici, ambientali, architettonici) e vengono selezionati sulla base dell’analisi del testo.

A ogni punto d’interesse si associa un momento narrativo saliente costituito dallo svolgimento del tema, da una sintesi dell’opera, da un commento storico-letterario, dal racconto di un episodio a cui preferibilmente può essere legata una lettura o una recitazione più o meno lunga.

I collegamenti tra un punto di interesse e l’altro costituiscono l’ossatura del percorso.

Una passeggiata può essere ideata, costruita e gestita anche da una sola persona che si fa carico di tutte le fasi di realizzazione.

Il team ideale è formato da due figure specializzate, ciascuna in uno dei due aspetti di cui si compone il percorso, il tema e il territorio, ovvero il curatore letterario e l’esperto del percorso.

Al curatore letterario spetta il compito di selezionare i temi su cui costruire le passeggiate e individuare i passaggi narrativi salienti oggetto di letture o approfondimenti.

All’esperto del territorio spetta il compito di associare a ogni punto di interesse una tappa significativa, disegnare l’itinerario, sperimentarlo, valutare la lunghezza, le distanze, le difficoltà.

 

Come percorrere un itinerario letterario

Un itinerario letterario può essere percorso preferibilmente a piedi, talvolta in bicicletta, anche se possono essere previsti spostamenti con altri mezzi di trasporto in caso di percorsi più lunghi.

I percorsi dovranno essere scelti in modo da non presentare difficoltà ed essere il più possibile accessibili a tutti i partecipanti.

I punti di sosta vanno selezionati attentamente: devono essere poco rumorosi, suggestivi, con zone d’ombra o di sole a secondo delle stagioni, con eventuali punti dove potersi sedere o appoggiare.

Per i tratti di raccordo, è bene individuare percorsi piacevoli e poco trafficati, in modo da favorire la conoscenza e la conversazione tra i partecipanti, o sollecitare approfondimenti sulla base di eventuali domande. Spesso, infatti, i partecipanti oltre a godere dell’esperienza letteraria, desiderano fare una vera e propria passeggiata.

Se possibile, là dove esistono e vi è la disponibilità a interagire, si possono prevedere soste che coinvolgano le realtà di base e la comunità locale: librerie, biblioteche, centri culturali, associazioni, artigiani ecc.).

Un percorso urbano, proprio affinché sia alla portata del maggior numero di partecipanti possibile, non dovrebbe superare i 2-3 chilometri in città grandi e trafficate, mentre può essere più lungo in cittadine tranquille o in luoghi naturalistici. La lunghezza deve essere valutata infatti sulla base di un partecipante medio che non necessariamente è un gran camminatore.

La passeggiata non dovrebbe durare più di un’ora e mezza due ore e prevedere tratti il più possibile omogenei tra le tappe. Un sopralluogo sarà necessario prima della realizzazione della passeggiata.

È consigliato fornire ai partecipanti un roadbook con la mappa del percorso con l’indicazione e una piccola spiegazione dei punti d’interesse, l’inquadramento della passeggiata, eventualmente una selezione delle eventuali letture per poter meglio seguire l’ascolto, una bibliografia di riferimento che potrebbe spingere il partecipante a una (ri)lettura dell’opera, al futuro acquisto di un volume, alla sua consultazione in una biblioteca.

Il numero dei partecipanti non dovrebbe superare le 25-30 persone per evitare un’eccessiva dispersione e consentire a tutti di seguire il percorso.

Nel caso di un numero di partecipanti molto ampio, è consigliabile che durante il percorso, una persona guidi il gruppo e una lo chiuda, per evitare che qualcuno resti indietro e si discosti dal gruppo.

Per rendere migliore la qualità dell’ascolto si può eventualmente ricorrere a diverse forme di amplificazione: microfono e amplificatore portatile, cuffie e radiotrasmettitore, che però devono essere di buona qualità per evitare echi, rimbombi o ronzii.

Risulta particolarmente efficace arricchire il team con uno o più attori, addirittura con il supporto di musicisti, soprattutto quando si tratta di letture poetiche o di brani di alta letteratura.

Ma è altrettanto efficace coinvolgere i partecipanti nelle letture ad alta voce realizzando ad esempio delle staffette di lettura.

Una particolare applicazione della passeggiata letteraria è quella di legarla alla promozione di un libro appena uscito coinvolgendo la casa editrice e l’autore che sarà protagonista.

In ambedue i casi, la passeggiata si può trasformare in un evento culturale di grande attrattiva e risonanza, anche replicabile, che potrebbe essere inserito nella programmazione estiva di un ente locale o di un festival o di una festa patronale.

 

Il supporto del digitale

Un itinerario letterario può tradursi anche nel suo corrispettivo virtuale, meglio se fruibile anche su dispositivo mobile, perché ciò consente alle persone di poterlo ripercorrrere autonomamente qualora i punti d’interesse siano stati geolocalizzati.

Inoltre, la versione virtuale può anche contenere risorse digitali e informazioni d’approfondimento oppure proporre altri servizi.

Una buona pratica è costituita dall’app APPasseggio, scaricabile gratuitamente da AppStore e Google Play, che rende disponili all’utente numerosi itinerari culturali, tra cui anche passeggiate letterarie. Le istituzioni culturali interessate possono contattare l’Associazione curatrice (scrivendo ad appasseggio@gmail.com) e proporre di inserire i propri itinerari nell’APP. Attraverso un accordo di cooperazione, il gestore dell’app si rende disponibile a pubblicare nell’app l’itinerario fornito dal proponente che comunque rimane proprietario dei diritti.

Una passeggiata letteraria può essere alla base di un percorso didattico ed entrare a far parte del programma scolastico. Durante il percorso reale gli studenti possono effettuare registrazioni, filmati, foto, disegni ed elaborare i contenuti con risultati originali. Il lavoro fatto dagli studenti a partire da un percorso reale può dare luogo infatti a un’elaborazione digitale arricchita di contenuti.

Una passeggiata letteraria può anche diventare un prodotto audio. La registrazione del percorso può diventare con l’ausilio di un montaggio e di un commento musicale la base per una trasmissione radiofonica. In tal caso, per rievocare l’atmosfera del percorso, è bene lasciare nella registrazione i rumori originali ed eventuali commenti e contributi dei partecipanti. Un esempio in tal senso è costituito dalle passeggiate letterarie sulla Storia di Elsa Morante progettate dall’Associazione culturale GoTellGo e trasmesse da Radio3Suite in due puntate nel gennaio e febbraio 2013 legandosi alle celebrazioni per il centenario della morte di Elsa Morante [http://goo.gl/qtPSdn].

 

Il diritto d’autore

Quando si propone un itinerario letterario è fondamentale rispettare le norme sul diritto d’autore sia quando si propone un percorso dal vero, sia quando lo si pubblica sul Web o su un’App. Nel progettarlo, quindi, va tenuto conto di eventuali vincoli imposti dalla normativa vigente e nel caso richiedere le necessarie liberatorie e autorizzazioni oppure pagare per eventuali diritti di utilizzazione economica.

Nel diritto d’autore inteso in senso classico, un autore, per il solo fatto di aver creato della conoscenza, esercita sulla sua opera di natura intellettuale un duplice diritto:

  • un diritto morale, di carattere personale e inalienabile, irrinunciabile, illimitato nel tempo.
  • un diritto patrimoniale, che consente una serie di facoltà di utilizzazione dell’opera, tra loro autonome ed esclusive: pubblicazione, riproduzione, trascrizione, esecuzione, rappresentazione, recitazione, diffusione, traduzione, rielaborazione ecc. Sono diritti esclusivi sull’opera, che l’autore può cedere ad altri: nessuno può esercitare tali diritti se non autorizzato dall’autore. I diritti di utilizzazione economica sono alienabili e possono essere acquistati, venduti, trasmessi. I diritti patrimoniali hanno una durata limitata nel tempo che comprende la vita dell’autore e settant’anni dopo la sua morte. Alla scadenza del termine di protezione legale l’opera cade in pubblico dominio e può essere liberamente utilizzata da chiunque in ogni forma e modo, senza che occorra richiedere a qualcuno l’autorizzazione preventiva o corrispondere compensi o diritti per l’utilizzazione.

 

Nel caso della progettazione di un itinerario letterario si tenga conto della seguente normativa:

  • Legge 22 aprile 1941, n. 633 (Protezione del diritto d’autore e di altri diritti connessi al suo esercizio) e successive modifiche.
  • Art. 70 l.d.a., novellato dal Decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 68 di attuazione della Direttiva 2001/29/CE sull’armonizzazione di taluni aspetti del diritto d’autore e dei diritti connessi nella società dell’informazione, e, successivamente, dalla Legge 9 gennaio 2008, n. 2, intitolata “Disposizioni concernenti la Società italiana degli autori ed editori“, che ha introdotto il comma 1-bis.
  • Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio) per quanto concerne la riproduzione di beni culturali di proprietà statale. Tale decreto raccoglie al suo interno quanto contenuto nella legge 14 novembre 1992, n. 422, convertita dalla legge 14 gennaio 1993, n. 4 (allora nota come Legge Ronchey).

 


Da Articolo 70 l.d.a.

1. Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali.

1-bis. E’ consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell’università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all’uso didattico o scientifico di cui al presente comma. […]

3. Il riassunto, la citazione o la riproduzione debbono essere sempre accompagnati dalla menzione del titolo dell’opera, dei nomi dell’autore, dell’editore e, se si tratti di traduzione, del traduttore, qualora tali indicazioni figurino sull’opera riprodotta.

 

Si faccia inoltre riferimento anche a quanto stabilito dalla SIAE su incassi e ripartizioni: http://goo.gl/o4blAO.

Nel caso di pubblicazione di un itinerario sul web, si raccomanda di aggiungere una copyright notice, che includa la licenza per il riuso dei contenuti (ad esempio una delle licenze Creative Commons, disponibili anche in versione italiana).

 

Fare rete e cooperare

Un itinerario letterario può essere il risultato del coinvolgimento dei diversi protagonisti della filiera sul territorio, in grado di fornire una pluralità di servizi:

  • le istituzioni culturali (archivi, biblioteche, musei), detentrici di documenti e saperi e organizzatrici di mostre
  • le amministrazioni o le fondazioni locali che attraverso progetti specifici, possono produrre pannelli didattici o finanziare eventi di carattere letterario (festival, letture ecc.)
  • librerie e case editrici
  • negozi di merchandising locale
  • industrie creative e artigiani locali che possono produrre materiali
  • l’industria dell’ospitalità
  • gli operatori turistici.

La cooperazione tra i vari protagonisti della filiera consente di generare nuovi modelli di sviluppo, con rientri economici per tutti. Un ottimo esempio è costituito dall’esperienza dei Parchi letterari italiani.

 

I Parchi Letterari® nascono dall'esigenza dello scrittore Stanislao Nievo di preservare le storie letterarie e le pietre del suo Castello di Colloredo di Montalbano in Friuli- dove Ippolito Nievo scrisse le Confessioni di un italiano - crollato in seguito al terremoto del 1976.


Nato come progetto editoriale si è trasformato nel tempo in una realtà radicata nel territorio e che comprende oggi molti luoghi che hanno ispirato scrittori e poeti, dal Nord al Sud Italia.

Nell'estate del 2009 l'istituzione e il coordinamento de I Parchi Letterari® sono passati a Paesaggio Culturale Italiano Srl, una società nata per promuovere i Parchi e le realtà ad essi associabili con l'intento di farne anche delle mete di un certo turismo - culturale, sostenibile e responsabile - che rappresenti un'opportunità concreta di sviluppo per le comunità e le imprese locali nell'ambito di una rete nazionale, funzionale ed efficiente.

Fonte: http://www.parchiletterari.com/

 

Come promuovere un itinerario letterario

Per poter condividere un itinerario con un pubblico ampio, è necessaria un’opportuna ed efficace attività di promozione. Tanto più se ne parla e se ne sente parlare, tanto più l’itinerario verrà ripercorso.

Quanto più si vuole allargare lo spettro degli utenti, tanto più è necessario coinvolgere la filiera degli attori interessati.

Un itinerario letterario viene promosso:

  • attraverso la comunicazione tradizionale (volantini, locandine, segnalibri, distribuiti o affissi in biblioteche, scuole, librerie, musei, centri di aggregazione, infopoint, proloco ecc.)
  • attraverso pannelli informativi o segnacoli collocati dalle istituzioni responsabili nei pressi dei punti d’interesse
  • attraverso spot radiofonici (in particolare le emittenti locali)
  • attraverso i propri canali web o quelli del partner (sito Internet, newsletter, blog, pagina Facebook, post via Twitter ecc.)
  • attraverso portali dedicati alla diffusione di news ed eventi di interesse turistico e culturale
  • sfruttando le opportunità offerte dalle campagne di promozione della lettura, ad esempio il Maggio dei libri, organizzato dal Centro per il libro e la lettura del Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo
  • invitando i literary blogger a darne notizia (ad esempio Il te tostato, ecc.)
  • inserendolo nella programmazione di eventi di condivisione (festival, feste di paese, eventi sportivi, enogastronomici, musicali, letterari ecc.)
  • dandone notizie al portale “APPasseggio nella letteratura”.

 

Spunti per organizzare un laboratorio sperimentale di lettura espressiva

Ciò che proviamo a condividere in questo contesto è l’esperienza pratica acquisita e sperimentata da almeno dieci anni nell’organizzazione di laboratori di lettura espressiva. In particolare, ci interessa provare a riflettere su cosa un laboratorio di lettura declinato nella sua potenzialità espressiva può insegnare a un gruppo di lettori.

I lettori a cui ci rivolgiamo sono riferibili principalmente a tre gruppi. Il primo è formato da lettori adolescenti che frequentano una scuola media superiore, il secondo da adulti, il terzo da anziani e/o a portatori di handicap.

a) Gruppo classe di scuola media superiore

Attraverso un laboratorio di lettura espressiva per adolescenti, è possibile far scoprire ai ragazzi come la voce sia un efficace strumento per meglio esprimersi e come la lettura possa aiutarli a conoscersi meglio.

Scegliamo innanzitutto il soggetto del laboratorio, ad esempio un autore come Italo Calvino, del quale potremmo selezionare uno dei tre libri della trilogia fantastica, ad esempio il Barone rampante, oppure le Città invisibili, oppure le Fiabe italiane catalogate e commentate dallo stesso Calvino; oppure un testo poetico, come le Metamorfosi di Ovidio, di cui è in commercio una bella traduzione dal latino, anch’essa opera di Calvino.

Calvino è scrittore con forte attitudine pedagogica, facilmente rintracciabile e assai proninciata nel Barone rampante e nelle Fiabe italiane, con il racconto del ragazzo/bambino eroe che supera le prove iniziatiche e vince. Nelle Città invisibili è presente il tentativo molto ben riuscito di muoversi nell’ambito di un’architettura fantastica e astratta che stimola la fantasia.

I ragazzi saranno stimolati in una prima fase all’analisi logica del testo e, successivamente, a fare proprio il testo attraverso la ripetizione del testo letto a voce alta per assimilarne il senso-suono.

In questo percepire il senso-suono sarà importante porre l’attenzione sulla punteggiatura, da non considerare come elemento superfluo ma proprio come partitura musicale del testo: punto interrogativo, punto esclamativo, virgola, punto e virgola, due punti.

  • Punto: un pensiero che si conclude. E cambia.
  • Punto interrogativo: la lingua spagnola per facilitare il lettore lo mette in testa e in fondo alla frase. La lingua italiana no, ma ogni frase che finisce con il punto interrogativo comincia il tono interrogativo non solo dall’ultima parola, l’interrogazione è pensata da prima.
  • Punto esclamativo: la straordinarietà della cosa che si dice, esprime la meraviglia, lo stupore…
  • Virgola: una breve pausa del pensiero.
  • Punto e virgola: una frase più lunga, un approfondimento dello stesso pensiero.
  • Due punti: una spiegazione ulteriore, un ulteriore motivo per approfondire. E così via…

Leggiamo un piccolo brano e al momento di leggerlo ad alta voce. nominiamo tutti i segni della punteggiatura. Ad esempio: “Al centro di Fedora, metropoli di terra grigia,…” diventa “Al centro di Fedora virgola / metropoli di terra grigia / virgola”. Successivamente il ragazzo leggerà a voce alta la stessa frase omettendo di leggere i segni di punteggiatura ma cominciando a metabolizzarli all’interno della stessa lettura.

La virgola è usata nell’elencazione, che è un modo narrativo di procedere per accumulo di dati molto presente in Calvino e usato anche da scrittori contemporanei posteriori a lui, per esempio da Stefano Benni (La compagnia dei Celestini, Il Bar sotto il mare ecc.).

Quest’analisi del testo alla luce della punteggiatura fornirà ai ragazzi un orizzonte ampio e un corrispondente ampio respiro nell’emissione vocale.

Ciò risulta particolarmente utile oggi, come obiettivo pedagogico del laboratorio di lettura espressiva, perché i ragazzi tendono a parlare in fretta, senza pause, e in modo cantilenante, e questo risulta noioso e statico. È così che i ragazzi finiscono per omologarsi verso il basso gli uni con gli altri, e rimanere intrappolati in una “parlata” monocorde e priva di espressività.

In poche parole la lettura privilegia la comprensione del verso e delle singole parole nella loro sonorità di senso-suono, per arrivare all’analisi del testo. Avvicinare i ragazzi alla musica del testo, ascoltare e leggere il testo come se fosse un pezzo di musica, dunque.

Secondo il metodo di pedagogia sviluppato da Orazio Costa Giovangigli, regista, pedagogo teatrale presso l’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico” e maestro di intere generazioni di attori dagli anni Quaranta agli anni Ottanta, ogni essere umano è in grado di riprodurre attraverso movimenti corporei il senso-suono della parola. Partendo da questa metodologia, che prese il nome di “mimetica” o “mimesica”, si possono esplorare, performandoli, i suoni delle parole. Questa metodologia di lettura vale soprattutto per il testo poetico e può essere applicata alla pronuncia corretta della parola.

Per esempio, un esercizio utile che si può fare è quello della “esse” danzante. Soprattutto a Roma, la esse viene pronunciata come zeta: borsa = borza. Si esagera la pronuncia della zeta per poi emettere il suono della esse accompagnandolo con movimenti curvilinei del corpo o del braccio alla pronuncia della esse appesantendo e poi alleggerendo il suono della esse (usare movimenti con le mani e/o con il busto aiuta a lasciare l’errore della esse/zeta e spinge gradualmente alla pronuncia corretta).

b) Gruppo di adulti

Per quanto riguarda un gruppo formato da adulti, siano essi insegnanti impegnati in un corso di formazione o altri adulti, il laboratorio espressivo seguirà le stesse regole del laboratorio per i ragazzi. Studio del testo, corretta emissione vocale, concentrazione sul respiro della punteggiatura e sul suono-senso. Gli adulti attraverso un laboratorio di lettura espressiva possono vivere per 2 o 3 ore consecutive in uno spazio tempo che li decongestioni e li distragga positivamente da scadenze lavorative e responsabilità che si intrecciano nella vita reale.

c) Gruppo di anziani e/o disabili

Per quanto riguarda anziani e diversamente abili, il laboratorio di lettura si avvale di una modalità più dichiaratamente sperimentale. Si lavora su difetti, impuntature, ripetizioni, difficoltà di emissione vocale, difficoltà a controllare il respiro, volgendo in positivo quelle che sono situazioni di svantaggio.

L’obiettivo pedagogico di ogni laboratorio è quello di trasformare in virtù, in valore aggiunto quello che è uno svantaggio, un difetto.

Questo atteggiamento vede riconoscere la propria diversità e la trasforma in elemento creativo e originale. Aiuta ad avere consapevolezza della propria voce, della propria intonazione, e la consapevolezza invita ad un confronto con gli altri partecipanti, aiuta a superare il difetto, la mancanza, per esempio la fretta nel parlare o una estrema lentezza o balbuzie.

Il numero ideale di partecipanti a un laboratorio di lettura espressiva è tra le 10 e le 15 persone, sia che si parli di laboratorio per le scuole, per gli adulti, per gli anziani e/o diversamente abili. Il gruppo dovrà essere messo nelle condizioni di lavorare in un luogo tranquillo, possibilmente con una buona acustica e se si tratta di scuola non in prossimità della palestra, o di aule rumorose.

In ultima analisi, il laboratorio di lettura, attraverso due fondamentali allenamenti, l’esercizio all’ascolto di sé e degli altri e l’esercizio al confronto tra sé e gli altri in un clima comune di creatività e divertimento, migliora la gestione della propria vocalità, acuisce l’attenzione verso particolari del testo e/o del proprio comportamento quotidiano nelle relazioni, particolari che prima non venivano evidenziati o di cui non si era consapevoli. Tutto questo lavoro crea uno stato di positiva attitudine e costituirà nel tempo un ricordo piacevole e utile al quale tornare.

Lavorare sull’originalità, incentivando attraverso la lettura una modalità creativa intrinseca ai portatori di disagio, favorisce la coesione del gruppo, l’ascolto, l’empatia reciproca.

Leggere a voce alta aiuta il singolo e il gruppo ad avere una postura vocale originale e corretta che va nella direzione dell’ascolto di sé e degli altri nello stesso momento.

 

Riferimenti bibliografici e sitografici

Si rimanda all’apposita sezione sul sito web www.appasseggionellaletteratura.it