Passeggiata letteraria a cura di Giuliana Zagra.
Monteverde vecchio, a partire dagli anni Cinquanta diventò il quartiere di elezione di alcuni poeti e scrittori che nel dopoguerra si erano trasferiti nella capitale. Vi si stabilirono Attilio Bertolucci e Pasolini, che per un certo periodo abitarono nello stesso palazzo. Per qualche anno vi abito Carlo Emilio Gadda e per oltre un trentennio Giorgio Caproni, che fu anche l'indimenticabile maestro della scuola elementare Francesco Crispi. Gianni Rodari dedicò al filobus 75 una delle sue celebri filastrocche e più tardi Giovanna Sicari ricreò nelle sue poesie le atmosfere del quartiere vissuto durante l'adolescenza.
Il quartiere di Monteverde
Via dei Quattro Venti si trova a metà strada fra Monteverde alto (fra Via dei Quattro Venti e Viaì Poerio) e Monteverde basso (fra Via dei Quattro Venti e Via di Donna Olimpia). Entrambe le aree del quartiere furono abitate, esplorate, vissute da poeti e scrittori, a partire dagli anni dell’immediato dopoguerra, nel periodo in cui il quartiere perde la sua connotazione, urbanistica e sociale, di periferia e di campagna, per integrarsi a tutti gli effetti con il resto della città.
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Maria Teresa
Ferro Beton
Nell’area dove sorge il Liceo Scientifico Morgagni, in direzione di piazza Dunant, c’era la Ferro-Beton (in Ragazzi di vita ribattezzata Ferrobedò), industria in cui venivano bagnate le traversine ferroviarie nel catrame.
I grattacieli
I “grattacieli” in cui vivono alcuni fra i protagonisti di “Ragazzi di vita” sono edifici costruiti dall’Istituto Case Popolari nel 1932, sopra il fosso di Tiradiavoli, la marrana proveniente dalla valle dei Daini di Villa Pamphili. Se osservati dall’alto gli edifici compongono la scritta DUX.
Targa in memoria di Pier Paolo Pasolini
Sul muro della scuola elementare Giorgio Franceschi, edificata nel 1939, si trova una lapide dedicata a Pasolini. La scuola fu occupata durante la guerra da sfollati e sfrattati; alla fine del conflitto mondiale gli occupanti non vollero abbandonare l’edificio, nonostante le raccomandazioni dell’allora sindaco Rebecchini. Il 18 marzo 1951 un’ala dell’edificio crollò, provocando delle vittime, e la disperazione popolare. La madre di Ricetto, un ragazzo di vita, nel romanzo muore appunto nel crollo dell’edificio. Nei paraggi si trovava anche il Monte Splendore, dove i ragazzi andavano a giocare a pallone, e la trattoria “Checco allo scapicollo”, poi frequentata anche da un altro scrittore “monteverdino” Gianni Rodari.
Casa di Pier Paolo Pasolini
Pasolini giunse a Roma nel 1950: abitò prima a piazza Costaguti, per trasferirsi poi nel quartiere di Monteverde, prima in via Fonteiana 86 (1954-59), dove lo ricorda una targa apposta nell'atrio interno del palazzo, poi in via Giacinto Carini 45 (1959-63).
Casa di Carlo Emilio Gadda
Nei pressi di piazza Ottavilla, in via Innocenzo X 21 fra il 1953 e il 1955 abitò Carlo Emilio Gadda, che proprio in quegli anni aveva iniziato la sua collaborazione con la Rai.
Casa di Albino Pierro
Qui, al primo piano di una palazzina che si affaccia sulla piazza, ha vissuto il poeta lucano Albino Pierro (1916-1995). Nei pressi della piazza, in via Innocenzo X 21 fra il 1953 e il 1955 abitò Carlo Emilio Gadda, che proprio in quegli anni aveva iniziato la sua collaborazione con la Rai.
Targa in memoria di Giorgio Caproni
Il poeta livornese Giorgio Caproni, genovese di adozione, si trasferì a Roma già dal 1945: prima in via Merulana, poi nel quartiere Prati, infine dal 1949 a Monteverde Vecchio, in viale Quattro Venti 31. In via Oreste Regnoli 17 si trova una targa in sua memoria. Visse infine in via Pio Foà 48, dove morì nel 1990.
Case di Attilio Bertolucci e Pier Paolo Pasolini
Nel 1951 Attilio Bertolucci giunse da Parma a Roma con la famiglia, e si stabilì in via del Tritone per trasferirsi poi, nel giro di pochi mesi, in viale di Villa Pamphili 15. Nel 1952, infine, traslocò in via Giacinto Carini 45. Dal 1959 anche Pasolini abitò in questo stabile con la madre Susanna, fino al 1963. Una targa posta sopra il portone di ingresso ricorda solo Pasolini.
Il glicine di Villa Sciarra
Il glicine che fu cantato da Bertolucci e Pasolini, fiorisce ancor oggi rigoglioso a primavera in tutto il quartiere e all’interno della villa. Ma la pianta che copriva compatto le mura è stata tagliata.
Casa di Giovanna Sicari
Nata a Taranto nel 1954 si trasferì a Roma nel 1962, in una casa nei pressi di via Poerio. Qui visse per circa dieci anni. Le strade e le atmosfere del quartiere a cui resterà sempre legata ritornano nelle sue poesie. E’ morta prematuramente nel 2003 proprio in una clinica di via Poerio.
Il filobus 75
Gianni Rodari, piemontese, si trasferì a Roma con la famiglia nel 1950. Scelse Monteverde per via del verde della zona. Dedicò uno dei suoi racconti al Filobus 75, oggi autobus, che giá allora serviva il quartiere