Negro, Silvio (1897-1959)

Codice
LT_0051
provincia
Latina
comune
Latina
nazione_autore
Italia
secolo
XX
luogo_citato
Promontorio del Circeo
genere
Editoriale
coordinate
41.239863, 13.073531
fonte_bibliografica
Millenario Circeo, in: Silvio Negro, Roma, non basta una vita, Vicenza: Neri Pozza, stampa 2014, p. 124-128.

citazione

Da millenni dominatrice assoluta del monte che porta il suo nome, Circe è stata in questi ultimi tempi messa bruscamente da parte, e la sua romanzesca storia ha acquistato di colpo il sapore d’una favoletta da fanciulli. Finora non era possibile arrivare qui, su questo antichissimo promontorio di calcare magramente vestito d’elci, senza che il pensiero corresse subito all’incantatrice visitata da Ulisse. […] Ed ecco che improvvisamente le non impegnative fantasie sono state soppiantate da una realtà imperiosa, cruda e insospettata: l’uomo di Neanderthal ha preso il posto della maga, il suo realissimo, impressionante cranio, leggermente incrostato di calcare, abbandonato entro una caverna chiusa da almeno sessantamila anni e ancora cosparsa di ossa d’animali uccisi con armi di pietra, è diventato di colpo il protagonista del luogo, s’impone alla considerazione del visitatore con la potenza d’un incubo. […] Le opere della bonifica hanno avuto una parte importante anche nel nuovo destino mitologico e scientifico del Circeo, verso il quale, quasi istintivamente, s’era sempre rivolta l’attenzione degli studiosi e dei sognatori della preistoria. […] La prima rivelazione, ci dice il nostro compagno di gita, fu data dallo scavo del Canale Mussolini che convoglia le acque alte del bacino di bonifica. Capitati sulle sue sponde dopo che una piena aveva demolito molti tratti di scarpata ancora in via di assestamento, ma aveva nello stesso tempo messo in nitida evidenza la serie degli strati incisi, constatammo che su quella casuale, ma nettissima sezione del terreno, la storia della pianura pontina si poteva leggere come un libro aperto. […] Questo strato di nero limo che vedi alla base della profonda trincea, la quale incide il suolo della grotta delle Capre, è il sedimento lasciato dall’uomo più antico quando il mare, ritirandosi, scoprì qui davanti una pianura che fu un ottimo campo di caccia. […] Nelle grotte aperte del Circeo ci sarà da lavorare a quel modo ancora per decenni.
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