Piovene, Guido (1907-1974)

Codice
RM_0316
provincia
Roma
comune
Roma
nazione_autore
Italia
secolo
XX
luogo_citato
E.U.R.
genere
Diario di viaggio
coordinate
41.822677, 12.464805
fonte_bibliografica
Guido Piovene, Viaggio in Italia, Milano, Baldini e Castoldi, stampa 2013, p. 851-852.

citazione

Decentrare i maggiori uffici burocratici, lo abbiamo visto, è l’unico modo perché la circolazione crescente non faccia scoppiare il centro […]. Il centro dell’E.U.R., verso Ostia, alle porte della città, oltreché essere una vera città nuova, rientra, per così dire, nel piano di salvataggio di quella antica. […] Gli edifici dovevano accogliere la progettata Esposizione Universale del 1942. […] Venne l’invasione tedesca; prima quartiere dei tedeschi, poi degli inglesi, ed infine dei senzatetto; l’E.U.R. fu abbandonata al saccheggio; gli sfollati bruciavano mobili, porte e imposte; i rapinatori venivano con automezzi ed autotreni a far man bassa degli impianti. Ancora nel 1950 l’E.U.R. aveva il tragico aspetto di una città monumentale sul punto di sparire, quasi una Pompei moderna. Un urbanista, il professor Virgilio Testa, già segretario generale del governatorato di Roma, nel 1951 fu nominato commissario dell’ente preposto all’E.U.R., e rispolverò la legge che lo aveva fondato. La legge si era proposta di dare a quegli edifici un carattere stabile, proprio per i motivi divenuti oggi più urgenti […]. È infatti necessario che Roma, fattasi metropoli, sia divisa in circoscrizioni, ognuna con il suo municipio autonomo, come tutte le altre grandi città del mondo. Questi ed altri edifici, con il loro stile ondeggiante fra classicismo e modernismo, fanno un curioso effetto. In quelle enormi moli, sorgenti in mezzo alla pianura, essi scorgevano una specie di città assurda, di gusto metafisico e surrealista, quasi una traduzione in pietra di alcune vecchie fantasie di De Chirico.
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