Parise, Goffredo (1929-1986)

Codice
RM_0271
provincia
Roma
comune
Roma
nazione_autore
Italia
secolo
XX
luogo_citato
Caffè Cavour (oggi scomparso, già in via Cavour)
genere
Racconto
coordinate
41.896378, 12.494959
fonte_bibliografica
Il Capodanno, in: Goffredo Parise, Opere, Milano, Mondadori, 1987. Vol. I, pp. 1103-1109.

citazione

La notte di Capodanno si passa al Caffè Cavour, l’unico locale serio e vasto della città. Grandi vetrate si aprono sulla piazza e l’arredamento risale alla fondazione dell’Impero, in quello stile che sembrò moderno al tempo della guerra d’Africa. Nei giorni feriali, il Caffè Cavour è frequentato da massari e da mediatori che vengono dalla campagna a vendere mucche […]. Nei giorni dispari, quando non c’è mercato, il caffè è quasi vuoto e vi si trova gente soltanto alla sera: giovanotti che giocano al calcetto, alcuni habitués e “la casinara”, una robustissima e vecchia signora dai lineamenti greco-romani, immensi. […] Altri assidui frequentatori sono certi vecchi fascisti, un uomo e due o tre donne; camerati, complottano sul modo di trovar lavoro e di inventare affari in questa nuova Italia […]. La loro resurrezione è un sandwich offerto da qualche generoso monarchico di passaggio o da un gerarca che ha fatto la seconda carriera a Roma, conservando pancia e ideali. Questa gente di destra e di sinistra, bonaria, si trova la notte di Capodanno al Caffè Cavour, cui si accede solo con un invito difficilissimo da ottenere. Tutti arrivano in anticipo […]. Il locale non è ancora aperto; allora, chi da una parte, chi dall’altra, si nasconde dietro le colonne della basilica, guardando l’ora […].
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