Mazzucco, Melania (1966-)

Codice
RM_0256
provincia
Roma
comune
Roma
nazione_autore
Italia
secolo
XX-XXI
luogo_citato
Chiesa di Sant’Agostino; Caravaggio, Madonna di Loreto (o Madonna dei pellegrini), 1604, presso la medesima chiesa.
genere
Romanzo
coordinate
41.900717, 12.474411
fonte_bibliografica
Melania Mazzucco, Un giorno perfetto, Milano, Rizzoli, 2005, p. 104-106.

citazione

Volle essere sbarcato davanti a Sant’Agostino. Antonio dovette quasi rincorrerlo mentre saliva a passi rapidi l’irta scalinata bianca. C’era una profuga accasciata di traverso sull’ingresso, che ostruiva coi piedi e col fagotto lercio nel quale sonnecchiava una creatura rachitica e caccolosa […]. Spinse il portale. Sant’Agostino era deserta. Le monumentali chiese di Roma sempre vuote – tranne che per i matrimoni e i funerali – gli ricordavano le tombe etrusche e i templi greci, testimonianza magnifica e inerte di civiltà ormai scomparse. […] Antonio non era mai entrato in Sant’Agostino. L’altezza del soffitto lo impressionò. Quanto il cielo azzurro, punteggiato di stelle, che brillava sulla navata destra. C’erano tele scure appoggiate nelle cappelle laterali, e larghi, scuri banchi lungo la navata centrale. C’erano colonne, marmi pregiati e statue ovunque. […]Sant’Agostino era buia, e incuteva una sorta di timore. […] Le sue stridule scarpe di vernice scricchiolarono sul pavimento di marmo. Oltrepassò cardinali, crocifissi e tombe di famiglie patrizie. Ignorò santi e profeti, Isaia e San Guglielmo, santa Caterina e san Girolamo, santo Stefano e san Tommaso, santa Monica, la Madonna delle rose e perfino il Padreterno. Aggirò l’altare barocco. Nessuna traccia dell’uomo che mai avrebbe dovuto perdere di vista. […] Poi, nella densa penombra, lo scovò. L’onorevole si era inginocchiato su una scomoda balaustra di marmo, davanti alla prima cappella della navata sinistra. Fissava assorto una tela buia, che occupava interamente l’altare. […] Gli venne la curiosità di scoprire davanti a quale immagine sacra il molto mondano onorevole Fioravanti si fosse prostrato […]. Nell’angolo sinistro della tela, come uscisse da casa sua, e grande come fosse vera, c’era una donna bruna con un ragazzino in braccio. Davanti a lei, stava un uomo di mezza età inginocchiato […]. Probabilmente quella donna era Maria, e il pupetto nudo Gesù. Ma non c’era niente di sacro in quell’immagine. Qualcosa di molto familiare, invece. Era una donna, con un bambino.
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