Mazzucco, Melania (1966-)

Codice
RM_0252
provincia
Roma
comune
Roma
nazione_autore
Italia
secolo
XX-XXI
luogo_citato
Tempio Maggiore (più noto come Sinagoga); Lungotevere de’ Cenci; Isola Tiberina.
genere
Romanzo
coordinate
41.892018, 12.478027
fonte_bibliografica
Melania Mazzucco, Un giorno perfetto, Milano, Rizzoli, 2005, p. 54-56.

citazione

L’alba si librava tra i platani del lungotevere, e Zero doveva sbrigarsi, perché la notte si ritirava, sollevandosi come un tappeto. Il disco ancora sbiadito del sole già balenava dietro la Sinagoga, sfavillando sulle foglie verde cupo, sugli intrichi secolari delle cortecce dei platani, seminando scaglie di luce sull’acqua del Tevere. […] Zero attraversò il ponte e raggiunse l’Isola Tiberina. La chiesa illuminata dai proiettori sembrava la quinta di una scenografia. Nel piccolo piazzale, sotto l’obelisco, una camionetta della polizia sorvegliava l’ospedale israelitico. […] Zero scese rapidamente le scalette, e sentì i suoi passi risuonare in un silenzio irreale. Il Tevere era stato in piena, una massa d’acqua scura ancora ribolliva contro le banchine. Nel braccio che correva alla destra dell’isola il fiume fluiva veloce, senza neanche un’increspatura, finché uno scalino lo faceva franare in una sorta di cascata, fra rapide gorghi e mulinelli. Camminando nella fanghiglia, Zero si spinse fino all’estremità dell’isola e si fermò a guardare l’acqua che tumultuava sotto le arcate di Ponte Rotto. […] Alle sei, sull’Isola Tiberina, non c’era nessuno. Di tutta Roma, che spesso Zero esplorava di notte, quando era vuota e accogliente, solo e scortato unicamente dai suoi cani, l’isola era il luogo che preferiva. La sua forma gli ricordava una nave, che si era arenata in mezzo al Tevere chissà quando. La prua tentava orgogliosamente di opporsi al flusso del fiume, e a Zero era sempre sembrato che quella nave andasse, come lui, controcorrente. Nelle giornate di sole, passava ore accovacciato sulla poppa di quella specie di nave, a fissare l’acqua che rumoreggiava sui sassi e poi proseguiva la corsa verso la foce.
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