Yourcenar, Marguerite [Marguerite Cleenewerck de Crayencour], (1903-1987)

Codice
RM_0226
provincia
Roma
comune
Roma
nazione_autore
Belgio
secolo
XX
luogo_citato
Roma, impressioni generiche
genere
Romanzo storico
coordinate
41.895676, 12.482541
fonte_bibliografica
Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano, Torino, Einaudi, stampa 1988, p. 106-107.

citazione

Roma non è più Roma: dovrà riconoscersi nella metà del mondo o perire. I tetti, le terrazze, gli isolati che il sole al tramonto colora di rosa e d’oro non sono più, come ai tempi dei re, timorosamente circondati di mura: queste, le ho ricostruite in gran parte io stesso lungo le foreste della Germania, nelle lande della Britannia. […] Ma Roma, più opulenta, più informe, adagiata senza contorni netti lungo il suo fiume, nella sua pianura, si disponeva verso sviluppi più vasti: la città è divenuta lo Stato. […] Roma, che io per primo osai qualificare eterna, si sarebbe assimilata sempre più alle dee madri dei culti dell’Asia […]. La nostra Roma non è ormai più la borgata pastorale dei tempi di Evandro, culla d’un avvenire che in parte è già passato; la Roma predatrice della Repubblica ha già svolto la sua funzione, la folle capitale dei primi Cesari tende già a rinsavire da sé; altre Rome verranno e io non so immaginarne il volto; ma avrò contribuito a formarlo. Quando visitavo le città antiche, città sacre, ma morte, senza alcun valore attuale per la razza umana, mi ripromettevo di evitare alla mia Roma quel destino pietrificato d’una Tebe, d’una Babilonia, d’una Tiro. Roma sarebbe sfuggita al suo corpo di pietra, e come Stato, come cittadinanza, come Repubblica si sarebbe composta un’immortalità più sicura. […] Nella più piccola città, ovunque vi siano magistrati intenti a verificare i pesi dei mercanti […], lì Roma vivrà. Roma non perirà che con l’ultima città degli uomini.
Vai alla ricerca