Pascarella, Cesare (1858-1940)

Codice
RM_0179
provincia
Roma
comune
Roma
nazione_autore
Italia
secolo
XIX-XX
luogo_citato
Fiume Tevere, nel tratto fra Ripetta e Ponte Milvio
genere
Racconto
coordinate
41.920659, 12.469797
fonte_bibliografica
Cesare Pascarella, I sonetti. Storia nostra. Le prose, Mondadori, Milano, 1955, p. 691-704.

citazione

Li tempi de ‘na vorta! Allora, difatti, quando al cominciar dell’estate non era ancor venuta la moda di fuggirsene sulle rive del Tirreno azzurro e dell’Adriatico verde, l’inaugurazione delle “Capanne” era davvero per la vita romana un avvenimento; ma adesso invece è divenuta la cosa più semplice del mondo. Quando le tende e le stuoie sono distese sui pali ben confitti nell’arena del fiume, quando tutte le sedie sono allineate e la pesante scrivania è al suo posto, si appende sulla porta d’ingresso una tabella su cui sta scritto a lettere di scatola: SI PAGA ANTICIPATO, e la stagione dei bagni fluviali è inaugurata. […] L’animoso Boyton, il quale non era altri se non il maestro di nuoto delle “Capanne”, prima di lasciare la riva di Castel S. Angelo ringraziò e salutò con suoni e con gesti, veramente non tutti americani, la gente addensata sul Ponte Elio; e quindi, accompagnato rumorosamente dai suoi seguaci, se ne tornò glorioso e trionfante a Ripetta […]. Il nuotatore che nuota si riconosce subito: quasi sempre indossa, quando lo indossa, un costume molto scostumato […], mette su barchettate ai Polverini e partite di pesca nell’Aniene; e parla continuamente all’Albero Bello, una parte del Tevere, fra ponte Milvio e Ripetta, malamente famosa per i molti suoi mulinelli vortici e gorghi pronti ad inghiottire i nuotatori esperti […].E fra non molto, ahimé!, dovranno andarsene anche le “Capanne”; scacciate dai muraglioni bianchi, monotoni e uggiosi dei Lungo Tevere, i quali tra poco si metteranno a sedere sulle sponde boscose e pittoresche del nostro bel fiume biondo ed antico, per non rialzarsi mai più, dovranno andarsene anch’esse.
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