James, Henry (1843-1916)

Codice
RM_0133
provincia
Roma
comune
Roma
nazione_autore
Stati Uniti
secolo
XIX-XX
luogo_citato
Basilica di San Pietro in Vaticano
genere
Romanzo
coordinate
41.902179, 12.453937
fonte_bibliografica
Henry James, Ritratto di signora, Torino, Einaudi, 1989, p. 290-291.

citazione

In chiesa, mentr’ella passeggiava sul bel pavimento a mosaico, fu dunque lui la prima persona ch’ella incontrò. Isabel non era di quei turisti superiori che rimangono “delusi” di San Pietro e lo trovano inferiore alla sua fama. Quando per la prima volta ella lasciò cadere dietro di sé la pesante portiera di cuoio, che si tende e sbatacchia all’ingresso, quando si trovò per la prima volta sotto l’alta cupola che si inarcava sopra di lei e vide i raggi del sole filtrare attraverso l’aria greve d’incenso e i riflessi dei marmi e le dorature dei mosaici e del bronzo, la sua concezione della grandezza sembrò diventare più alta e inebriante. Guardava meravigliata tutte quelle cose, come le guarderebbe un bambino o una contadina, pagando così il suo silenzioso tributo al sublime. […] I vespri non erano ancora incominciati, ma a San Pietro ci sono tante cose da osservare, e siccome per la vastità del luogo sembra diffuso un che di profano, che sembra adattarsi tanto bene alla contemplazione materiale che a quella spirituale, le diverse figure e i diversi gruppi, i devoti e i curiosi, possono ciascuno seguire i loro propri interessi senza scandali e senza conflitti. […] Henrietta si [sentì] obbligata a dichiarare con tutto candore che la cupola di Michelangelo avrebbe sfigurato accanto a quella del Campidoglio di Washington […]. Isabel fece il giro della chiesa con Sua Grazia, e mentre si avvicinavano al coro, a sinistra dell’entrata, le voci dei cantori del Papa giunsero fino a loro al di sopra delle teste delle persone che si affollavano alla porta. Indugiarono un momento ai margini di questa folla di popolani e di curiosi stranieri, mentre il sacro concerto continuava. […] Isabel, che guardava oltre, vedeva la luce pomeridiana, inargentata da nuvole d’incenso che parevano fondersi con le splendide voci, fluire dai recessi scolpiti delle grandi finestre.
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