Cerami, Vincenzo (1940-2013)

Codice
RM_0050
provincia
Roma
comune
Roma
nazione_autore
Italia
secolo
XX
luogo_citato
Roma, impressioni generiche
genere
Racconto
coordinate
41.834598, 12.473191
fonte_bibliografica
Vincenzo Cerami, La sindrome di Tourette: storie senza storia, Milano, Garzanti, 2005, p. 38-39.

citazione

Poi come al solito, dopo il caffè, cappotto sopra il pigiama, sono andato a innaffiare i vasi. Non credevo ai miei occhi, che vedevano una Roma da togliere il fiato. Le strade apparivano lustre, percorse solo da pacifici pedoni, e molte si erano trasformate in ruscelli limpidissimi. Sul gasometro, alto contro un cielo fresco di bucato, si arrampicavano i fusti sarmentosi della vitalba. Non meno stupefacenti e inaspettati i boschi tra i quali si affacciavano gli angoli e le graziose terrazze delle vecchie case della Magliana: ippocastani, frassini, faggi, castagni, pioppi, larici. Mentre in direzione dell’Eur si profilavano squarci di vegetazione mediterranea come cedri, palmizi, banani, carrubi. I giuncheti si piegavano appena al venticello, proprio lungo le rogge e i canali intorno al Ponte Bianco. E quale delizia il ciangottio e i chiurli degli uccellini che si inseguivano festosi lungo via dei Quattro Venti. C’era perfino una cicogna appollaiata sul campanile di San Paolo fuori le mura. A via Valla solo aranci e limoni, e i cittadini di Monteverde, in piedi sulle sedie, attaccavano ai rami lampadine per illuminare la notte. La luce del sole scivolava sui biancori di viale Europa e permetteva al bel grattacielo di riflettersi sul laghetto in tutti i suoi dettagli, compresi gli impiegati dietro i vetri delle finestre. Un baleno all’imbocco di via Monti, forse due scoiattoli. Un fruscio nell’aiuola del panettiere, con due bambini che inseguivano una lucertola.
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