Fabri, Stefania (vivente)

Codice
RM_0344
provincia
Roma
comune
Roma
nazione_autore
Italia
secolo
XXI
luogo_citato
Esedra dei dodici mesi, Villa Sciarra
genere
Racconto
fonte_bibliografica
La danza dei Mesi e il secondo re, in: Stefania Fabri, Racconti fantastici di Villa Sciarra, Roma, Associazione culturale GoTellGo, 2014, p. 56-57.

citazione

«È la parte più scenografica della Villa. C’è una grande siepe, formata da piante di lauro e bosso disposte a semicerchio. Dentro la siepe ci sono dodici ncchie in cui sono collocate dodici statue, che rappresentano i mesi dell’anno. Poi ci sono altre siepi ornamentali di tasso…». «E lo spettacolo teatrale chi lo farà?», chiese Taddeo contento. «Le statue dei Mesi…», rispose Cornelia. «Come sarebbe?», chiese Taddeo che già temeva qualche strano sortilegio. «Vedrai, vedrai…», disse Cornelia in tono accattivante. L’esedra dei Dodici mesi si presentava davvero come uno scenario all’aperto. In mezzo all’area c’era un signore, che doveva essere il regista. Era vestito eccentricamente con una palandrana scura lunga fino ai piedi, un cappello a larghe falde, capelli con lunghi boccoli fin sulle spalle e quando si girò videro che aveva anche grandi baffi e una curiosa, ampia barba riccioluta. Gli occhi ti ipnotizzavano. «Salve! Sono Cornelia e questo è il mio amico Taddeo…». «Salute a voi! Io sono Numa». «Che strano nome», sussurrò Taddeo. […]«Perché è proprio lui, Numa Pompilio, il secondo re di Roma…».
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