Croce, Elena (1915-1994)

Codice
RM_0259
provincia
Roma
comune
Roma
nazione_autore
Italia
secolo
XX
luogo_citato
Antico Caffè Greco; Caffè Rosati.
genere
Autobiografia
coordinate
41.905641, 12.481521
fonte_bibliografica
Elena Croce, Due città, Milano, Adelphi, 1985, p. 81-82.

citazione

Il nome del pittore, che non mi sarebbe più uscito di mente, era Carl Philip Fohr, passato alla storia, mi insegnava ora quel libretto, come “il pittore del Caffè Greco”. Nato ad Heidelberg nel 1795, Fohr era sui trent’anni quando approdava al Caffè Greco e alla grande tavola intorno alla quale si riunivano i Nazareni, dopo un lungo viaggio, fatto probabilmente a piedi, con stivali polverosissimi e un grande cane. A Roma egli avrebbe disegnato un’affascinante serie di ritratti della comunità nazarena: sono disegni che risultano di una squisita eleganza preraffaellita anzitempo, e sembrano attingere a qualche antica radice tedesca. Nel 1829 era annegato, mentre si bagnava nel Tevere, ed era stato disperatamente inseguito a nuoto dal suo cane. […] il Greco era ormai da tempo caffè-museo e tappa turistica obbligata, ma ancora non era in preda alla massa anonima il Rosati di Piazza del Popolo, che anzi aveva visto nascere un caffè intellettuale suo concorrente dal lato opposto della piazza. Nelle salette del Canova si trovavano, fra l’altro, Maria e Ara Zambrano, circondate dai loro amici. In tutti e due i caffè della piazza usava scrivere e incontrare amici (superstiti delle avanguardie degli anni precedenti il nazismo) il grande memorialista dei caffè europei, ma anche e soprattutto ritrattista di tutta la avanguardia mitteleuropea, Hermann Kesten. Al Rosati di Piazza del Popolo si incontrava spesso un innamorato della semideserta Roma estiva, Stephen Graubard.
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